Una Talpa curiosa, un Topo amichevole, un Rospo briccone e capriccioso, un Tasso scontroso e saggio.
“The Wind in the Willows”: questo fu il titolo originale con il quale fu pubblicato nel 1908 il capolavoro classico scritto da Kenneth Graham, da noi conosciuto come “Il vento nei salici”.
Nato dai racconti che lo stesso Grahame narrava per intrattenere e divertire suo figlio Alastair, soprannominato affettuosamente “Mouse”, è considerato un classico del 900, annoverato assieme ad “Alice nel paese delle meraviglie” fra i libri di formazione dei bambini inglesi, poiché accompagna i piccoli lettori ad esplorare ambienti inusuali in compagnia di personaggi affascinanti.
Conservo questa bellissima prima edizione pubblicata da Edizioni EL nel 2001 come un tesoro, tanto più perché è stupendamente illustrata da Inga Moore. Purtroppo non è un’edizione integrale in quanto composta da 9 capitoli anziché da 12; questo genere di omissione o qualsivoglia adattamento è stato fatto per rendere il libro più adatto ai bambini piccoli o per semplificarlo in versioni abbreviate.
Protagonisti qui sono gli animali che vivono sulle rive di un fiume, in particolare, Talpa, Topo, Lontra, Tasso e Rospo.
Il primo che incontriamo è Talpa, un animaletto molto ordinato e pulito. Il suo nasino è sempre vigile per captare anche il più tenue odore. Lo troviamo intento a fare le pulizie di primavera nella sua casa angusta e buia che si trova in campagna affacciata su una specie di cortile.
“Su un lato della porta c’era una panchina e sull’altro un rullo, poiché Talpa, da animale ordinato qual era, non tollerava che il suo cortile fosse tutto buche e mucchietti di terra”.
È affaticato e stanco…
“… con occhi e gola pieni di polvere, la pelliccia nera ricoperta di macchioline bianche, le braccia intorpidite e la schiena a pezzi”.
All’improvviso decide di andare a vivere all’aperto perciò scava con alacrità una galleria che lo conduce alla luce del sole.
È eccitato e felice, gli sembra di vivere dentro un incantesimo, tutto è meraviglioso. Talpa è timido ma, nonostante ciò, la sua curiosità lo spinge a volte a mettersi in situazioni pericolose. Ad aiutarlo, per fortuna c’è il Topo d’acqua che diventa subito suo amico.
Topo d’acqua, un animaletto molto vivace, intelligente con un intuito eccezionale, un musetto bruno, baffuto, rotondo, serio, dagli occhietti scintillanti, orecchie minute ben disegnate, il pelo folto e serico, vive accanto al fiume.
«“Accanto, insieme, sopra, dentro. È il mio mondo e non ne desidero altri”» .
Sulle rive del fiume vive anche Lontra, una bestiola simpatica, spontanea, allegra, scherzosa e molto socievole. Il fiume lungo il suo corso costeggia Bosco Selvaggio abitato da scoiattoli, conigli,
“donnole, ermellini, volpi e così via. Gente per bene, nel complesso, anche se talvolta perdono le staffe e non puoi mai fidarti completamente di loro”.
Nel cuore di Bosco Selvaggio vive anche il vecchio caro Tasso che è un animale solitario e schivo che, come dice Topo, odia la vita di società e nessuno osa provocarlo.
La casa di Tasso è grande, ha stanze spaziose, salotti, corridoi, soffitti a volta, pilastri e archi. In quel posto anni prima c’era una città di persone e lui aveva pulito quella grande casa nella quale ora raccoglie le sue provviste e ospita i suoi amici e gli animaletti in difficoltà verso i quali è molto generoso.
Tasso si sente sicuro di sé, perché è grande, robusto e soprattutto coraggioso, pronto ad affrontare situazioni pericolose e rischiose.
L’ultimo animale è Rospo. Abita Villa Rospo, una magnifica residenza in mattoni rossi, circondata da curatissimi prati.
Basso e tarchiato, è un gran sognatore, si innamora perdutamente di ogni cosa che lo colpisce. Ricorda Topo ai compagni:
«“Per Rospo, prima non c’era niente che valesse la barca a vela, poi si stancò e si diede al gioco d’azzardo. L’anno scorso è stata la volta della casa galleggiante… qualunque cosa intraprenda: se ne stanca subito e deve poi ricominciare con qualcosa di nuovo”» .
Quando noi lo incontriamo è alle prese con una barca nuova, poi con un carrozzone da zingari nuovo fiammante con il quale vuole andare chissà dove per affrontare una nuova vita. L’ultimo dei suoi desideri è possedere un’auto e quando ne vede una, cade letteralmente in estasi come se fosse prigioniero di un bel sogno da cui è inutile svegliarlo. E così, per avere rubato una macchina di lusso, finisce pure in prigione da dove riuscirà fortunatamente a scappare con uno stratagemma alquanto ingegnoso. Rospo è un gran chiacchierone tanto che suo padre, che non si fidava di lui, gli aveva tenuto nascosto tanti segreti che invece aveva raccontato a Tasso, raccomandandosi di non dire niente al figlio, se non in caso di bisogno. Rospo rischia persino di perdere la sua bella casa se non intervenissero gli amici che nonostante tutto, si preoccupano per lui.
Questo libro insegna ai giovani lettori qual è il valore dell’amicizia. Con gli amici si devono convivere gioie e preoccupazioni, aiutarsi a vicenda e anche dimenticare qualche torto subito.
Ai protagonisti del libro non è negato di sognare, di andare incontro a tante avventure, ma essi in fondo cercano stabilità e sicurezza, amano la loro casa alla quale non rinuncerebbero mai. Quasi commovente è il modo in cui è descritta la nostalgia di casa di Talpa e Topo che smarriti nel Bosco Selvaggio innevato…
“… passando da una all’altra i due viandanti, ancora lontani dalla propria casa videro un gatto che veniva carezzato, un bimbo insonnolito cullato e messo a letto, un uomo stanco che si stiracchiava e vuotava la sua pipa picchiettandola sulle braci di un ceppo… un uccellino in gabbia con la testa ben nascosta tra le piume”.
Un’immagine d’altri tempi che trasmette tanta serenità e tranquillità, sentimenti così lontani dalla frenesia dei nostri giorni.
Il libro è illustrato dall’artista inglese Inga Moore, i suoi disegni contribuiscono a rendere la lettura ancora più coinvolgente per i lettori di tutte le età. Ella utilizza colori caldi e terrosi, morbidi e naturali che creano un’atmosfera accogliente e serena. Le scene all’aperto che raffigurano i paesaggi fluviali e boschivi sono rappresentate con grande cura, attenzione e ricchezza di particolari.
Le illustrazioni che ci mostrano gli interni delle case fiabesche sono ricche di particolari che ci trasmettono il senso di casa, di ordine, pulizia, calore, sicurezza e di accoglienza. Chi non accetterebbe l’invito di Tasso a fermarsi, vedendo il fuoco acceso, un prosciutto appeso al soffitto, le mele nel portafrutta e quella bella brocca appoggiata sull’angolo della credenza?
I personaggi antropomorfi sono realistici ma con un tocco di fantasia che li rende affascinanti. Le loro espressioni e le loro emozioni li rendono vivi e molto coinvolgenti. Per tutti questi motivi, questo è un libro da leggere da bambini e da rileggere in età adulta, per cogliere tutti i particolari e gustare appieno la sua atmosfera.
Titolo: Il vento nei salici
Autore: Kenneth Grahame (testo) – Inga Moore (illustrazioni)
Editore: Edizioni EL – https://www.edizioniel.com/
Anno di pubblicazione: 2001
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dagli 8 anni
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