"Il primo giorno, prendevo il treno da solo. Eravamo io e la mia valigia".
Viaggiare da solo lo faceva sentire grande. Alla stazione, lo zio Angelo era lì ad aspettarlo. Il giorno dopo gli prestava la sua bici ed il bambino si sentiva libero di esplorare i villaggi vicini, spingersi sempre più lontano, finché, un giorno, sbagliando sentiero tra i campi di grano, si era ritrovato al mare.
"Ma non avevo visto l'onda più grande. Quella arrivata dalla spiaggia, a sorpresa".
Quell'onda è una ragazzina, Esther Andersen.
La casa editrice Terre di mezzo Editore ci regala un albo che è pura poesia, nato dalla penna di Timothée de Fombelle reso indimenticabile dalle illustrazioni di Irène Bonacina, di grande delicatezza e forza espressiva.