Streghetta Nocciola è una minuscola strega, è un intrepida esploratrice, una gran lavoratrice e un’amica gentile.
Questo libro è stato scritto ed illustrato da Phoebe Wahl, un’artista, scrittrice e illustratrice statunitense. Cresciuta a contatto con la natura dalla quale trae ispirazione per le sue opere, è riconosciuta per il suo stile accogliente che esalta il legame profondo con l’ambiente, la famiglia e i piccoli momenti quotidiani. Le sue creazioni trasmettono un’atmosfera di grande intimità e calore domestico.
Nominato tra i migliori “Libri dell’Anno” da BookPage, BookRiot, Booklist e la Chicago Public Library, Streghetta Nocciola arriva in Italia, pubblicato da Editrice Il Castoro e viene annoverato tra i finalisti del Premio Andersen 2024 nella categoria Miglior Libro 6/9 anni.
Chi è Streghetta Nocciola? Il titolo potrebbe far pensare a una giovane strega vestita di nero, con una scopa volante e un’aria astuta. Ma niente di tutto ciò! La nostra protagonista è diversa: indossa abiti colorati e curati, un cappello rosso a punta, che richiama quello degli gnomi. Ha lunghi capelli castani intrecciati, con qualche ciuffo ribelle e un viso rubicondo con guance e naso arrossati dal sole, come se vivesse sempre all’aria aperta, immersa nella natura.
Qui il termine “streghetta” si rifà alle antiche figure delle donne sagge, custodi della natura, che vivevano in sintonia con essa. Nocciola è una minuscola strega dal cuore grande: laboriosa, esploratrice curiosa e amica affettuosa. Abita a Bosco Muschio, un luogo incantato dove si prende cura di ogni piccola creatura che lo abita: gnomi, folletti, driadi e vari animaletti, tutti parte di una comunità unita e accogliente.
Bosco Muschio, che possiamo ammirare dettagliatamente mappato nei risguardi del libro, è un rifugio meraviglioso dove nulla manca: c’è uno stagno, una biblioteca, un emporio e persino un ufficio postale con un uccellino che consegna le lettere. E, sopra tutto, vola quieto un gufo maestoso.
Il nome stesso, “Muschio”, evoca la freschezza di un luogo dove camminare scalzi su un tappeto morbido e soffice di verde, circondati da piccole creature sempre pronte ad aiutarsi a vicenda. Se Bosco Muschio esistesse davvero, sarebbe un posto dove tutti vorremmo andare!
Il libro si sviluppa attraverso quattro episodi, ognuno dedicato a una stagione, raccontate con delicatezza attraverso la vita della streghetta Nocciola.
Il viaggio comincia con la primavera, quando leggiamo l’episodio intitolato “L’uovo abbandonato”. Un giorno, mentre Nocciola rientrava alla sua accogliente casetta scavata alla base di un possente albero, si imbatte in un piccolo uovo solitario lungo il sentiero.
Incuriosita, decide di aspettare un po’, ma visto che nessuno sembra reclamarlo, con grande cura lo fa rotolare fino a casa.
Con lo stetoscopio, Nocciola ascolta i lievi suoni all’interno dell’uovo, lo tocca delicatamente, e si rende conto che per schiudersi ha bisogno di calore. Così, gli costruisce un comodo nido vicino al suo camino, dove il fuoco arde tranquillo. Durante la notte, l’uovo si apre e ne esce un soffice pulcino ricoperto di piume… un piccolo gufo, che Nocciola chiama Otis.
Con dolcezza e dedizione, la streghetta si prende cura di Otis, che cresce in fretta, tanto che presto diventa necessario costruirgli un nido all’esterno. Non è facile tenerlo d’occhio, ora che vive all’aria aperta, e le talpe del bosco iniziano a lamentarsi: temono di diventare il prossimo pasto del giovane rapace!
“«Otis non è educato mangiare i vicini!»”.
Ma Otis, con i suoi balzi e i primi battiti d’ali, impara presto a volare. E Nocciola ne approfitta: nascosta tra le sue morbide piume, si lascia trasportare in volo con lui.
“Nocciola adorava la brezza fresca che le spettinava i capelli
e le faceva sventolare la giacchetta.
Insieme a Otis, poteva vedere la foresta come mai prima d’allora”.
Ma il richiamo della natura è forte, e un giorno Otis vola via, raggiungendo i suoi simili nel cielo sconfinato. Nocciola, sebbene un po’ malinconica, sa che è giusto così e non prova a trattenerlo.
E chissà… forse un giorno i loro cammini si incroceranno di nuovo.
L’avventura estiva, intitolata “Una giornata oziosa”, ci mostra Nocciola alle prese con mille incombenze, tutta concentrata e quasi imbronciata nel vedere gli abitanti di Bosco Muschio dedicarsi al dolce far niente.
La biblioteca era chiusa, lo gnomo postino si godeva un sonnellino sull’amaca accanto al suo ufficio, e persino Galletta Giammartina, la folletta Ciabattina, si era presa un giorno di riposo. E Nocciola? Lei aveva una lunga lista di faccende da sbrigare.
Con il broncio, decise di dirigersi verso i cespugli di lamponi che dovevano essere raccolti… almeno loro non si sarebbero messi a gironzolare senza meta per il bosco!
“Mentre li raccoglieva, una barca piena di elfi passò nel ruscello vicino.
«Salta a bordo!», chiamarono.
«Non ho tempo!», rispose burbera Nocciola.
Possibile che fosse l’unica a non oziare in tutta la foresta?”.
Ma, proprio mentre si dedicava alla raccolta, udì una voce che veniva dal ruscello: erano il ranocchio Olmo e la fatina Primula, che le chiedevano di unirsi a loro per un po’ di relax sulla loro zattera. Stavolta, Nocciola, sebbene un po’ indecisa, accettò l’invito. Quando immerse i piedi nell’acqua fresca e limpida, sentì finalmente le tensioni sciogliersi poco a poco.
La zattera scivolava dolcemente sul ruscello, fino a raggiungere un isolotto da cui proveniva una leggera melodia. Attorno a loro, tutte le creature del bosco erano lì, a bordo delle loro piccole imbarcazioni, cantando, ballando e condividendo un momento di pura magia e serenità. Si sedettero per un piccolo picnic, e i lamponi raccolti da Nocciola si rivelarono il perfetto tocco finale.
Quando la luna cominciò a illuminare il cielo, Olmo, Primula e Nocciola tornarono a casa, con il cuore leggero.
“«Che bella giornata»,
pensò Streghetta Nocciola con soddisfazione.
«Forse domani riuscirò a fare qualcosa»”.
E forse anche noi, proprio come la nostra protagonista, dovremmo imparare a concederci qualche momento di pausa, a lasciare da parte le preoccupazioni per qualche istante e riscoprire la tranquillità. Così, quando torneremo ai nostri impegni, lo faremo con più energia e un rinnovato senso di pace.
Con l’arrivo dell’autunno, il libro ci trascina in un’atmosfera carica di mistero e suspense con la storia “Il ceppo infestato”. Streghetta Nocciola era intenta a lavorare nel suo giardino quando un suono inquietante e spaventoso ruppe la tranquillità, provenendo dalle profondità della foresta.
“OOOOOOUUAAAAOOO”
“«Per tutti i funghi velenosi!», pensò Streghetta Nocciola,
mentre un brivido le correva lungo la schiena.
«Cosa può essere stato?»”.
Gli amici del bosco, uno dopo l’altro, cominciarono a farsi prendere dal terrore: gli ululati che si diffondevano nell’aria erano davvero inquietanti, e le voci iniziarono a correre. Chi poteva essere a fare quei suoni? Forse un malvagio folletto ladro o… qualcosa di ancora peggiore?
Anche Nocciola provò un brivido di paura, ma grazie alla compagnia delle Sorelle Talpa, di Papà Topo e dei suoi curiosi topini, trovò il coraggio di andare a fondo della questione. Decise di guidare una piccola spedizione che si addentrò sempre di più nella foresta oscura, con il cuore in gola e mille pensieri spaventosi che le passavano per la mente.
Arrivati a un enorme ceppo coperto di ragnatele, avvolto nell’oscurità, Nocciola sentì il sangue gelarsi nelle vene. Armata solo di un rastrello stretto tra le mani, bussò con esitazione alla porta del ceppo. Le immagini di creature spaventose danzavano nella sua mente…
Quando la porta si aprì, davanti a lei comparve semplicemente un piccolo troll, il più piccolo che avesse mai visto.
“«Come mai stavi piangendo?», chiese Streghetta Nocciola.
«Mi sono appena trasferito e non ho nessuno
con cui condividere la cena», sospirò il piccolo troll”.
Il gruppo, sollevato e commosso, decise di rimanere a cena con lui. Tra risate e buon cibo, la paura si dissolse in un caldo momento di condivisione. Nocciola, con il suo sorriso rassicurante, disse al piccolo troll che, se si fosse mai sentito solo di nuovo, non avrebbe dovuto far altro che bussare alla loro porta per trovare compagnia e conforto.
Questa avventura ci ricorda che, con degli amici al fianco, è più facile affrontare le paure, condividere le preoccupazioni e trasformare i momenti bui in preziosi istanti di allegria.
Con l’arrivo dell’inverno, l’episodio conclusivo, intitolato “La tormenta”, ci introduce in un mondo innevato e incantato. Un’illustrazione suggestiva apre il capitolo, mostrando il freddo avvolto in corone di ghiaccio che adornano foglie e arbusti, donando alla foresta un’atmosfera quasi magica.
Ma il gelo non ferma la nostra coraggiosa streghetta. Nonostante le temperature rigide, Nocciola prosegue con dedizione il suo compito di soccorrere gli abitanti di Bosco Muschio che hanno bisogno delle sue cure.
“La prima tappa era dagli Scoiattoli. Uno dei cuccioli aveva il mal di denti…
Poi toccò a una talpa con una spina nella zampa,
a una driade che si sentiva sola e aveva bisogno di un po’ di compagnia…”
Poi era la volta di un corvo, con una rana incastrata in gola e la streghetta si concentra completamente sui suoi doveri, così tanto da non accorgersi che il cielo stava lentamente cambiando. Le nuvole grigie e pesanti iniziano a oscurare il cielo, preannunciando una tormenta imminente. Mancava solo una visita: quella alla Signora Coniglia, che aveva appena dato alla luce quattro soffici cuccioli.
Con il cuore sollevato per aver concluso il giro, Nocciola si incammina verso casa, mentre i primi fiocchi di neve iniziano a scendere, imbiancando rapidamente la foresta illuminata dalla luce argentea della luna.
“Presto il bosco si ricoprì di neve.
Ogni radice o pietra lungo il familiare tragitto verso casa
ora era completamente nascosta sotto una coltre bianca.
Streghetta Nocciola rabbrividì.
«Resta sul sentiero», si disse. «Ormai non puoi essere lontana da casa»”.
Presto, il candore della neve e la stanchezza cominciano a pesare su di lei. Si sente sola, infreddolita e smarrita, e comincia perfino a dubitare di trovare la strada di casa. Sfinita, si raggomitola accanto a un tronco, chiudendo gli occhi per un momento di riposo ed improvvisamente…
Le quattro storie di questo libro sono davvero affascinanti, pensate per toccare il cuore con semplicità e delicatezza. Il testo è accessibile, curato e arricchito da illustrazioni vivaci e contrastanti che esaltano ogni dettaglio. Le illustrazioni ci permettono di ammirare particolari preziosi, come i colletti ricamati, gli orli rifiniti con cura, la trama del maglione di Nocciola, chiaramente fatto a mano, e il suo abito con righe orizzontali sulla gonna e verticali sul busto. I volti dei personaggi sono incredibilmente espressivi: riescono a trasmettere emozioni profonde come stupore, tristezza, concentrazione e paura, rendendo ogni scena viva e coinvolgente.
Questo è un libro per tutti coloro che amano la natura e credono nei valori dell’amicizia, della cura reciproca e dell’accoglienza. I piccoli dettagli, come la mamma folletta che allatta il suo piccolo, Nocciola che esibisce con disinvoltura i peletti sulle gambe e Papà Topo che si occupa della prole con il grembiule addosso, dimostrano quanto l’autrice sia lontana dagli stereotipi tradizionali. Con naturalezza e grazia, ci invita a celebrare la vita in tutte le sue forme.
Titolo: Streghetta Nocciola. Un anno nella foresta
Autore: Phoebe Wahl (testi ed illustrazioni)
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Editore: Editrice Il Castoro – sito internet: https://editriceilcastoro.it/
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Anno di pubblicazione: 2023
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dai 4 anni