In città c’è un luogo dove si trova riparo dal maltempo e da qualsiasi tempesta dell’umore: la pasticceria Zitti.
La pasticceria Zitti apre le sue porte a tutti i lettori curiosi e un po’ golosi grazie a Rosa Tiziana Bruno. L’autrice di saggi sull’educazione e di libri per giovani lettori, con quest’albo ci racconta che a volte, la comprensione più profonda non necessita di parole per essere percepita. Edito da La Margherita Edizioni, è un racconto senza tempo, adatto a ogni età, stupendamente illustrato dai delicati pastelli di Paolo Proietti che nel 2016 ha vinto il famoso premio internazionale per bambini ‘Scarpetta d’Oro’.
Il libro è consigliato dai 3 ai 6 anni, ma io, considerato il delicato tema trattato, ne consiglio la lettura anche alle persone adulte per diventare più sensibili e per riflettere di fronte a certi problemi e allontanare il timore verso la diversità.
Il racconto comincia come nelle vecchie care favole: C’era una volta… Già questo mi piace perché, come nelle fiabe che si concludevano con “E vissero felici e contenti”, ho desiderato che anche qui ci fosse un finale lieto.
“C’era una volta…
… Una città molto rumorosa,
dove le macchine sfrecciavano
per strada con i loro motori rombanti
e la gente era sempre indaffarata”.
Tutti parlavano e parlavano, ma raramente riuscivano a capirsi, perché le parole si mescolavano e non era facile comprenderle. Le persone erano incapaci di comunicare fra loro, non si conoscevano, non erano in grado di raccontare i loro sogni e i loro pensieri… Questi rimanevano prigionieri nelle loro teste come dei fantasmi che, invano, tentavano di uscire. Era come se tutta la città fosse coperta da un cielo quasi sempre grigio e piovoso che rendeva la gente sempre triste di cattivo umore, tanto che qualcuno per farsi sentire, a volte urlava. Tutto era inutile.
Un giorno, per fortuna qualcosa cambiò… nella piazza principale della città aprì la pasticceria Zitti. Quante delizie esposte e che profumo intenso sprigionavano! Tutti andavano a fare la fila per comprare un vassoio di pasticcini da portare a casa. Quando qualcuno chiedeva chi fosse il pasticcere capace di preparare tali delizie, dal retrobottega faceva capolino il signor Zitti che salutava con la mano ed immediatamente si ritirava.
Perché il signor Zitti non diceva neanche una parola? Egli usava forse un ingrediente speciale? La curiosità cresceva.
“Non si trattava di uno zucchero esotico
e nemmeno un cacao sconosciuto
o di una spezia d’importazione”.
Nulla di tutto questo, il suo ingrediente segreto era un po’ del suo silenzio.
“Questo era il segreto,
Il segreto della Pasticceria Zitti”.
Ogni famiglia gustando in silenzio quei deliziosi dolcetti, si godeva il tempo insieme ai propri cari, attorno al tavolo.
“La gente, allora, si esprimeva con i sospiri,
con le mani e con gli sguardi.
… E finalmente le persone
riuscivano a capirsi un po’”.
Tutto in città stava cambiando, sembrava che il vento avesse portato via la tristezza.
Anche signor Zitti, una sera tornando a casa, trovò una sorpresa…
Questa storia parla della vita difficile che affrontano le persone che devono convivere con la propria disabilità. Coloro che ne sono colpiti si chiudono in se stessi, tendono ad appartarsi proprio come il nostro protagonista: da bambino era stato colpito da una malattia che non si poteva curare ed era rimasto sordomuto. Nonostante ciò, egli custodiva dentro di sé un tesoro prezioso: il suo silenzio. Grazie ad esso era in grado di far comunicare le persone. Il silenzio qui acquista un valore immenso, ci fa capire quanto sia necessario per poter ascoltare prima di tutto se stessi e poi per comunicare con chi si ha accanto.
Non c’è bisogno di tante chiacchiere, bastano i gesti, i sorrisi, gli sguardi, i sospiri perché il silenzio cominci a comunicare. E Allora ecco che gli animali, grazie ai pasticcini e all’ingrediente speciale, riescono finalmente a comprendersi e a stare insieme. Il cervo abbraccia lo scimpanzé, che accarezza il piccolo tucano, mentre il panda protegge il cucciolo di zebra. Sopra tutti, la giraffa sorregge un topolino sulla sua testa e tutti sono sereni.
Le illustrazioni di Paolo Proietti si adattano perfettamente al senso della storia.
Le persone sempre indaffarate, incapaci di comprendersi e comunicare e la città piena di rumori assordanti creano un’atmosfera carica di tristezza e solitudine. Come esprimere tutto questo, se non attraverso illustrazioni in bianco e nero?
La stessa cosa vale anche per gli animali, antropomorfi, con gli sguardi fissi, persi nel vuoto, gli ombrelli che fanno da cupola danno l’idea di incomunicabilità e di chiusura.
L’illustrazione tutta sui toni del blu che mostra l’elefantino triste perché è sordomuto suscita una profonda empatia e tenerezza. Il blu evoca sentimenti di malinconia e serenità, amplificando il senso di solitudine del cucciolo. Questa immagine potrebbe invitare chi la osserva a riflettere sulle sfide della comunicazione e sull’importanza dell’inclusione e della comprensione, spronando un desiderio di connessione e supporto verso chi vive situazioni di isolamento.
In conclusione, questo è un racconto dedicato a tutti, piccoli e grandi perché sono proprio gli adulti a dover insegnare con delicatezza ai più piccoli a non rimanere indifferenti e non allontanarsi da chi sembra diverso ma non lo è.
Titolo: La pasticceria Zitti
Autore: Rosa Tiziana Bruno (testo) – Paolo Proietti (illustrazioni)
Editore: La Margherita Edizioni – Il Castello Group – sito internet: https://www.ilcastelloeditore.it
Anno di pubblicazione: 2020
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dai 3 anni