Cosa succede se si unisce un bambino scansafatiche con nessuna voglia di riordinare e molta voglia di poltrire, un gatto randagio che lavora come agente immobiliare e tanti clienti bizzarri in cerca della casa perfetta?
Questo albo, vincitore del Premio Esordienti della prestigiosa casa editrice giapponese Kodansha, viene pubblicato in Italia nel 2024 dalla casa editrice Kira Kira. Sin dalla prima pagina ci immergiamo in un viaggio verso il Paese del Sol Levante dove incontriamo spiriti, mostri, fantasmi e un bambino con poca voglia di tenere in ordine la sua casa.
L’autore è Akifumi Sawano, giapponese, divenuto popolare per il modo originale di illustrare le sue tavole, caratterizzate dalle angolazioni più disparate, dove vivono e si muovono personaggi vivaci e divertenti.
Il racconto è ambientato in Giappone, il personaggio principale è Ginta, un bambino scansafatiche, dalla testona rapata, i piedi sporchi, il kimono a quadrotti bianchi e azzurri, la fascetta blu al collo.
Non gli piace riordinare e nemmeno pulire la casa, pensa solo a mangiare e a leggere fumetti. Ovunque ci sono giochi, riviste, cartacce, avanzi di cibo, tanto che per spostarsi nella stanza, è costretto a scavalcare ciò che incontra sul suo passaggio. Gli stessi cassetti e le ante dei mobili sono semi aperti e trasbordano di oggetti, segno evidente che le cose sono state riposte alla rinfusa.
“Una mattina a casa di Ginta si presentò il gatto randagio Chamaru”.
«“Che c’è, Chamaru? Sei venuto a giocare con me?”» .
Non si sa per quale motivo, ma vedendo tutta quella confusione il gatto uscì subito per dirigersi al tempietto sacro dedicato al Gatto Jizō.
Attaccati alla sua statua c’erano tanti biglietti colorati. L’animale si mise in piedi su due zampe, ne staccò uno, ne lesse il messaggio e se ne andò frettolosamente. Ginta, che l’aveva seguito di nascosto, pensò che Chamaru fosse un gatto stregato e incuriosito dal suo comportamento, continuò a seguirlo. Chamaru non era altro che un gatto parlante che faceva l’agente immobiliare e trovava casa agli animali che lasciavano la loro richiesta sui bigliettini attaccati alla statua sacra.
Alla carpa che voleva lasciare il fiume Tonfo perché è pieno di immondizie, venne proposto il laghetto del castello più avanti.
A mamma orsa e ai suoi orsetti, il gatto indicò, dopo aver fatto le sue valutazioni, una grotta abbastanza spaziosa sulla montagna Scodella.
«“Ecco, questa grotta è giusta giusta per voi. E lì vicino ci sono anche tante ghiande”» .
«“La prendiamo!”» approvò mamma orsa. «“Evviva!”» esultarono i piccoli.
Perfino agli spettri venne trovata una casa perfetta dove potessero prendere corpo e spaventare le persone. Ginta si convinse di aver capito tutto e pensò:
«“Se descrivi la casa dei tuoi sogni in un biglietto e lo attacchi sul Gatto Jizō, Chamaru la trova per te!”».
Ed è per questo che il nostro ragazzino, scritta a caratteri cubitali su un grandissimo foglio, lasciò la sua richiesta:
“UNA CASA PULITA E IN ORDINE”
“GINTA”
Forse era stanco di vivere in una casa così sudicia, ma di pulire non se ne parlava, sarebbe stato un lavoro inutile perché ci avrebbe pensato Chamaru.
“Da quel momento… La casa di Ginta… Diventò… Sempre più sporca!”.
Chi avrebbe voluto vivere in questa condizione? Solo una banda di ratti! Questi, seguiti anche dai mostri, guidati dal gatto agente immobiliare, si avviarono alla casa di Ginta.
«“Vi guiderò a casa di Ginta, Il regno del disordine!”».
Ginta impallidì. Era una vera catastrofe!
«“E adesso? Se non metto subito in ordine, verranno tutti a stare da me!”» .
Alla fine Ginta trovò la soluzione al suo problema… attenzione, però, i ratti sono sempre in attesa!
Scritto in modo molto semplice e comprensibile, il racconto è ricco di riferimenti al folklore giapponese e di tante curiosità, a partire dalla statua di Jizō, divinità protettrice di viaggiatori e bambini che qui prende le sembianze di un gatto.
I personaggi sono vivaci e simpatici. Bravissimo il gatto Chamaru ad interpretare le necessità dei suoi clienti! Nelle prime due pagine, prima dell’inizio della storia, sono disegnati i suoi numerosi clienti con le loro richieste; nelle ultime due facciate, ecco le case trovate per loro. Le soluzioni sono davvero intelligenti e spiritose.
Alla fine del libro c’è un piccolo glossario molto interessante che parla di alcuni personaggi che appartengono alla tradizione orientale ma non trovano da noi alcuna corrispondenza.
Le illustrazioni eseguite ad acquerello sono bellissime, vivaci e particolareggiate. I luoghi, visti da inquadrature particolari ed angolazioni diverse, danno proprio l’idea di disordine e di grande confusione e tutti quegli oggetti attirano la nostra attenzione nel tentativo di scoprire quelli più piccoli ed apparentemente insignificanti.
Questo libro insegna molte cose ai bambini: prima di tutto è buona regola essere ordinati e non è solo compito degli adulti occuparsi di riporre giochi, libri e vestiti lasciati ovunque.
Ognuno deve fare la sua parte, senza lamentarsi e magari evitando di essere minacciati: «“Se non sistemi le tue cose niente TV! Niente giretto al parco! Non invitiamo più i tuoi amici!”» .
Devo dire che queste minacce a volte, sì, funzionano ma a prezzo di lamentele e mugugni.
Altro messaggio molto importante che noi genitori dobbiamo far pervenire ai nostri figli è quello di mantenere pulito l’ambiente che ci circonda. La povera Signora Carpa rischia di morire soffocata in mezzo a tutte quelle immondizie!
Questo messaggio dovrebbe arrivare anche a tanti adulti che sebbene ci sia la possibilità della raccolta differenziata, non esitano a lasciare i loro rifiuti dove fa più comodo… anche per loro ci vorrebbe una “visita educativa” di ratti e di mostri!
Titolo: La casa perfetta
Autore: Akifumi Sawano (testo ed illustrazioni)
Editore: Kira Kira – sito internet: https://www.kirakiraedizioni.com/
Anno di pubblicazione: 2024
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dai 5 anni
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