Polimamma


“Ahahahah! Come sei buffo, Deniz. Vuol dire che somiglio a un polpo? Ma dai!”


Di questo libro conservo la recensione da molti mesi, custodita come si fa con le cose preziose. Volevo condividerla nel momento più giusto, e quale occasione migliore della Festa della Mamma? Un giorno speciale per celebrare l’amore, la dedizione e anche la fatica, quella invisibile, delle madri.

Nei primi giorni di settembre ho vissuto un’esperienza semplice e meravigliosa: qualche giorno al mare da sola con le mie tre bimbe. Sono stati giorni autentici, ricchi di leggerezza. Se qualcosa non andava per il verso giusto, bastava un sorriso per rimettere a posto tutto. Nessuno si agitava, nessun dramma. Solo la spontaneità dei bambini, che sanno trovare la bellezza anche nel disordine. Quei quattro giorni mamma-figlie mi sono rimasti nel cuore.

Una sera, durante la nostra consueta visita alla libreria del lido, un rituale irrinunciabile, ho trovato questo libro. O forse è stato lui a trovare me. Sembrava messo lì apposta, come se qualcuno sapesse che avevo bisogno proprio di quella storia. Così oggi, con emozione, la condivido con voi. Spero che vi tocchi il cuore come ha toccato il mio. Perché parla di una mamma che non si fa in quattro… ma in otto! Per suo figlio. E che alla fine è abbastanza fortunata da avere accanto persone che la aiutano, affinché possa donare tutto il suo amore al suo bambino, senza rinunciare a sé stessa.

Il libro si intitola Polimamma, ed è stato scritto da Asli Perker, autrice turca nata a Smirne nel 1975. Pur non essendo specializzata in letteratura per l’infanzia, riesce a parlare anche ai più piccoli con leggerezza, profondità e intelligenza. Le illustrazioni sono di Ezgi Keleş, artista turca conosciuta per il suo stile vivace, fantasioso e accogliente. Il libro è stato pubblicato nel 2024 da il gatto verde edizioni.

C’è un vecchio proverbio africano che dice:

Sottolinea l’importanza di una comunità nel percorso di crescita di un bambino e questo libro ne è la prova. I veri protagonisti della storia sono Deniz e sua madre.

A Deniz piaceva leggere e quel giorno scelse un libro che gli ricordava qualcosa… o meglio, qualcuno. Sulla copertina c’era un polpo. Somigliava incredibilmente a sua mamma! Lei, però, non era d’accordo. Così Deniz decise di osservare attentamente le sue giornate, annotando tutto. Sul suo quaderno, disegnò una mamma con otto braccia. Ogni sera, quella mamma era esausta. Allora Deniz pensò:

Un giorno, la mamma annunciò che si sarebbero trasferiti nella città della sua infanzia. Una città a misura d’uomo, con giardini, alberi, animali in libertà e quella pace che solo i luoghi autentici sanno dare.

Ma la mamma, anche lì, non si fermava mai: con le cuffiette nelle orecchie, il portatile aperto, preparava scatoloni, riordinava casa, chiamava il capo… tutte le sue otto braccia erano in movimento.

Deniz, solo a guardarla, si stancò così tanto da addormentarsi in auto durante il viaggio. Si svegliò al suono del campanello: era la nonna. Con amore, aveva portato la colazione e preparava il tè. E Deniz, con occhi curiosi, si accorse che… la mamma aveva perso un braccio. Ma rimase in silenzio.

Poco dopo arrivò il vicino, il signor Ali, con i suoi attrezzi. Coinvolse Deniz nei lavoretti.

E, magicamente, la mamma perse un altro braccio. Quel giorno, Deniz era così impegnato che non si accorse nemmeno del tempo che passava. Per la prima volta, non disse “Mi annoio!”. E quella sera, mentre la mamma gli dava il bacio della buonanotte, esclamò:

Con il tempo, le giornate si riempirono di nuove presenze affettuose. Il nonno accompagnava Deniz a scuola, insegnandogli il nome degli uccelli e degli alberi. Non c’era fretta, solo tempo di qualità. E una tappa fissa dal gelataio.

Arrivarono anche Elif, un’amica d’infanzia della mamma, ad aiutare nei compiti, e la zia, con cui Deniz si divertiva a pulire casa.

La mamma, finalmente, poteva fermarsi. Guardare la TV, tenere il suo bambino tra le braccia finché non si addormentava. E, con un gesto quasi magico, si era tolta le cuffiette. E aveva perso…
Cosa aveva perso?

Quante volte, davanti alle richieste inarrestabili delle mie tre figlie e a tutte le cose da fare, ho pensato: “Mi servirebbero otto braccia, come un polpo!”.
Ma, a differenza della Polimamma, io a volte devo mollare. E andare a letto con la sensazione di non aver fatto abbastanza, promettendomi: “Domani recupero…”.

Questo libro, con la sua dolce ironia, mi ha fatto anche un po’ male. Perché ci sono momenti in cui, presi da mille impegni, rischiamo di perdere di vista i nostri bambini. E loro, più di ogni altra cosa, hanno bisogno di tempo, di attenzione, di qualcuno che li guardi negli occhi.

Un insegnamento prezioso arriva proprio dal signor Ali, dal nonno, dalla zia, dall’amica: coinvolgere i bambini, farli partecipare, trasformare il “mi annoio” in un’opportunità. Quante volte ci siamo sentite dire quella frase e abbiamo percepito, dietro di essa, un bisogno d’amore e di presenza.

E allora sì, ben vengano i nonni, le zie, i vicini generosi. Per una passeggiata, una pedalata, un pomeriggio al parco. Ogni piccolo gesto, ogni mano tesa, è un atto d’amore verso quella mamma che, con le sue infinite braccia, reali o immaginarie, cerca ogni giorno di essere tutto per tutti.

Polimamma è un racconto delicato e insieme coinvolgente, che conquista i bambini e fa riflettere gli adulti. Le illustrazioni, vivaci e fantasiose, aggiungono magia e colore alla storia, rendendola ancora più avvincente.
Ma soprattutto, questo libro trasmette un messaggio potente: l’amore di una madre è infinito, ma per donarlo senza esaurirsi, ha bisogno di essere accolta, sostenuta, compresa. E mai lasciata sola.


Titolo: Polimamma
Autori: Asli Perker (testo) – Ezgi Keleş (illustrazioni)
https://www.instagram.com/asliperker/
https://www.instagram.com/ezgikeles/
Editore: il gatto verde edizioni – sito internet: https://ilgattoverde.com/ https://www.instagram.com/ilgattoverdeedizioni/ https://www.facebook.com/ilgattoverdeedizioni
Anno di pubblicazione: 2024
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dai 5 anni


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