UN RANOCCHIO SE NE ANDÒ
MA CHE STORIA, GUARDA UN PO’!
CHE LA SUA MAMMA VOLESSE O NO
SPINACINO SPINACIÒ
Questo albo di Randolph Caldecott fu pubblicato per la prima volta nel 1883. La casa editrice Pulce Edizioni è felice di averlo portato per la prima volta in Italia in quanto il suo autore è considerato il padre dell’albo illustrato, colui che ha dato inizio alla storia della letteratura per l’infanzia, creando un genere editoriale nuovo che ha conquistato i bambini di tutto il mondo.
Maurice Sendak, autore di ‘Nel paese dei mostri selvaggi’, afferma: “Caldecott annuncia l’inizio del libro illustrato moderno. Ha ideato un’ingegnosa giustapposizione di immagini e parole, un contrappunto mai visto prima. Le parole sono omesse, ma l’immagine parla. Le immagini sono omesse, ma ci pensano le parole”.
La traduzione curata da Elisa Mazzoli, con la consulenza scientifica di Francesca Tancini, esperta di editoria vittoriana per l’infanzia, ci offre questo classico che ha superato il secolo di vita. Questa filastrocca inglese, originaria del Cinquecento, è stata abilmente trasposta in rima, con frasi ricorrenti che, grazie al loro ritmo e musicalità, favoriscono il coinvolgimento emotivo e sono facilmente memorizzabili dai bambini.
I personaggi sono animali antropomorfi che si vestono e si atteggiano come persone del ceto medio dell’epoca vittoriana: indossano pantaloni attillati, camicia con colletto dritto e rigido, panciotto con il cravattino, il frack e l’immancabile cappello cilindro.
Per primo incontriamo proprio il protagonista che è un ranocchio baldanzoso e mondano che, vestito in modo elegante con il suo cappello più bello, stava per andarsene di casa. Egli salutò l’anziana mamma rana che, lasciato cadere a terra il lavoro a ferri, con le mani giunte, lo pregò inutilmente di rimanere.
UN RANOCCHIO SE NE ANDÒ
MA CHE STORIA, GUARDA UN PO’!
CHE LA SUA MAMMA VOLESSE O NO
SPINACINO SPINACIÒ.
Uscito di casa, il ranocchio si fermò a raccogliere un mazzo di fiori da regalare alla fidanzata che, come scopriremo, non è una ranocchia bensì una topolina.
Timido e troppo impacciato per avere il coraggio di incontrare l’amata, chiese ad un topone conosciuto in riva ruscello, di essere accompagnato.
Da questo punto in poi, Caldecott introduce una famiglia composta da genitori e due figli, che osserva da lontano le vicende del protagonista. Alla fine della storia, la loro presenza permette ai lettori di cogliere la morale della fiaba e di interpretare il messaggio finale.
La strada da fare non era molta per cui, arrivati, bussarono e… che fortuna! La topina era in casa, seduta davanti al suo arcolaio, intenta a filare. La tavola venne prontamente imbandita con pietanze gustose e del buon vino di primule e ribes, utile a sciogliere l’imbarazzo del ranocchio.
Mentre il ranocchio corteggiava la topolina accarezzandole e baciandole la coda, il ratto col suo pancione prominente ne approfittava per mangiare e bere.
DISSE ALLORA QUEL TOPONE
COSA C’È? SENTIAMO UN PO’!
“RANOCCHIO CANTA UNA CANZONE!” .
STRUTTO PROSCIUTTO PANE SALAME SPINACINO SPINACIÒ.
Imbarazzatissimo, il protagonista disse di non essere un gran cantore e inventò la scusa di avere anche un po’ di raffreddore. Topina invece, più spigliata e per nulla imbarazzata, iniziò a cantare una canzone, suonando il mandolino, per deliziare i suoi ospiti.
La festa era assai divertente, gli ospiti saltavano e ballavano…
SI DIVERTIVANO SULLE ZAMPINE
AH DAVVERO? GUARDA UN PO’!
MA UNA GATTA CON LE GATTINE…
STRUTTO PROSCIUTTO PANE SALAME SPINACINO SPINACIÒ.
Il ranocchio non si dimostrò coraggioso anzi, spaventato, fuggì con un lungo balzo dalla finestra lasciando il ratto e la sua amata topina in balia delle predatrici.
Pensando di ritornare a casa, camminò fino al ruscello ma sul più bello… Cosa successe al nostro protagonista?
Caldecott, per le sue illustrazioni, si avvalse di una nuova tecnica di stampa che richiedeva molta abilità e precisione. Usò solo sei tinte: marrone, carne, rosso, blu, giallo, grigio e sovrapponendoli in un certo modo riuscì a creare una vasta gamma di colori.
Il risultato fu un albo dove tavole a colori, contornate da una cornice come fossero quadri, si alternavano ad altre monocromatiche i cui disegni sono definiti da veloci segni al tratto color marrone scuro.
Le immagini tutte molto eleganti, lasciano intendere le emozioni e la profondità emotiva e caratteriale distintiva dei personaggi della storia.
E come tutte le filastrocche antiche, anche questa tramanda un insegnamento e Caldecott lo da tramite la famigliola che ha seguito, tra le pagine, le vicende del ranocchio.
Il messaggio trasmesso è che il destino non può essere cambiato e che dobbiamo accettare ciò che ci riserva, anche le avversità. Tuttavia, con perseveranza, tutto alla fine trova una soluzione.
Titolo: Il ranocchio amoroso
Autore: Randolph Caldecott (testo ed illustrazioni)
Editore: Pulce Edizioni – sito internet: https://www.pulceedizioni.it/
Anno di pubblicazione: 2023
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dai 2 anni