Una brava bambina non dovrebbe fare le boccacce alla maestra.
Non dovrebbe disobbedire alla mamma o essere prepotente con le amiche…

L’autore del libro è nientemeno che Mark Twain, al secolo Samuel Langhorne Clemens, nato nel 1835 in Missouri e deceduto nel 1910 nel Connecticut, probabilmente dopo aver riso per decenni delle sue stesse battute. Prima di scrivere libri ironici e folgoranti, Twain faceva il pilota di battelli a vapore sul Mississippi, e da qui si è tirato fuori il soprannome.
“Mark Twain” era infatti il grido tecnico usato dai marinai per dire “Acqua profonda due tese!” cioè circa 3,7 metri. Traduzione: “Siamo salvi, non affondiamo!”. Insomma, un bel modo per dire “ok, si può andare avanti” e anche un bel nome per uno scrittore che di limiti non ne ha voluti sapere.
Nel 2024 Mondadori ha pubblicato una perla tagliente come una lama nascosta in un mazzo di fiori: Consigli alle bambine, illustrato con deliziosa ironia da Giulia Tomai, talentuosa illustratrice romana, apprezzata da editori italiani e internazionali.
A prima vista, il libro pare un manuale educativo. Ma attenzione: il titolo è una trappola! In realtà è una satira feroce e arguta dei ridicoli precetti moralistici dell’epoca vittoriana. Twain, con tono serissimo (per finta), dispensa consigli alle bambine su come… ribellarsi con intelligenza a un mondo che le voleva sempre silenziose, perfettine e con la bambola in braccio.
Ebbene sì: Mark Twain si è schierato con le bambine. Quelle vere. Non quelle ideali, sempre educate, dolci, diligenti e con il fiocco ben fissato tra i capelli. Parliamo delle bambine reali, testarde, vivaci, intelligenti, arrabbiate e perché no, anche un po’ vendicative. Perché? Perché anche loro hanno diritto di reagire quando subiscono un’ingiustizia, invece di dover sempre “fare la brava”.
“Una brava bambina non dovrebbe fare le boccacce alla maestra tutte le volte che sente di aver subito un piccolo torto.”

Il libro ha la forma di una capanna-rifugio. Da lì la bambina può sporgersi e fare la linguaccia alla maestra… di nascosto. Perché la soddisfazione è inversamente proporzionale al rischio di essere scoperti. Tornando indietro nel tempo… chi non ha mai desiderato fare una linguaccia in classe e si è trattenuta per paura della nota?
E con le amiche?

Se la tua compagna ha una bambola costosissima di porcellana e tu solo una di stracci… sii gentile. A meno che la coscienza non ti autorizzi a uno scambio “strategico”. Per esempio, se la tua compagna abbandona la sua bella bambola sotto il divano mentre legge il libro, allora è praticamente un invito: la brava bambina può procedere.
E il fratellino?
“Non portare mai via la gomma da masticare al tuo fratellino ricorrendo alla forza bruta: è meglio convincerlo promettendogli i primi due dollari e mezzo che troverai discendendo il fiume a bordo di una macina.”
In sostanza: ingannalo con eleganza. È truffa? Forse. Ma non hai usato la violenza.
Con i fratelli più grandi, la questione è diversa. Se sono arroganti, meritano una lezione. Ma niente fango sui vestiti… troppo banale. Meglio una bella scottatura d’acqua bollente mentre fanno il bagno. Così imparano.

E con la mamma?
Non dirle mai di no apertamente. Fingiti obbediente, poi fai quello che vuoi appena lei gira l’angolo.
Confessione personale: mia figlia Anna ha fatto di questa tecnica un’arte. Quando le dico “Non farlo”, mi risponde con un angelico “Va bene”, ma poi sparisce. A quel punto, so che sta facendo esattamente quello che le avevo proibito.
Poi arrivano i consigli sui genitori:

“Ricorda sempre che è ai tuoi cari genitori che devi il cibo e il privilegio di restare a casa da scuola quando dai a vedere di essere ammalata.”
Tradotto: sii riconoscente, ma anche furba. Un bel colpo basso ai genitori che si credono infallibili. E un elogio ai piccoli che, con due colpi di tosse e uno sguardo spento, conquistano un giorno libero.
Nelle ultime pagine, Twain distrugge il mito dell’obbedienza cieca. Il rispetto non va dato solo perché uno è più vecchio.
“Una brava bambina mostra sempre un profondo rispetto per i vecchi. A meno che non siano stati i vecchi i primi a cominciare.”

Se l’anziano è scortese o ingiusto, la bambina ha il diritto di rispondere per le rime.
Insomma, questo libro è una guida alla ribellione intelligente, all’obbedienza selettiva, e all’uso critico del cervello anche in tenerissima età.
Le illustrazioni di Giulia Tomai, con colori vivaci e sfondi essenziali, fanno brillare ancora di più l’ironia del testo. E sebbene sia ambientato nell’Ottocento, le dinamiche sono ancora attualissime: perché bambine, fratelli, genitori e anziani, oggi come allora, sono sempre gli stessi.
Consigliatissimo. Con una raccomandazione: non fate leggere ai vostri figli questo libro… a meno che non siate pronti a vederli molto, molto svegli.
Titolo: Consigli alle bambine
Autore: Mark Twain (testi) – Giulia Tomai (illustrazioni)
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Editore: Gruppo Mondadori – sito internet: https://www.gruppomondadori.it/
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Anno di pubblicazione: 2024
Categoria: Albi illustrati
Età consigliata: Dai 6 anni