Estremo nord della Groenlandia, 1897.
Chloé Cruchaudet è un’illustratrice francese con una vasta esperienza nel campo dell’animazione, prima di approdare al mondo del fumetto nel 2006. Il suo talento e il contributo artistico l’hanno resa una figura di spicco nel panorama culturale, tanto da essere nominata nel 2016 per l’Ordine delle Arti e delle Lettere, riconoscimento che ha però deciso di rifiutare. Nonostante questa scelta, la sua graphic novel le ha valso il prestigioso Premio René Goscinny nel 2008. Attualmente, oltre alla sua carriera di autrice, insegna a Lione.
Questo libro, edito dalla casa editrice Coconino Press, racconta una storia vera ed è frutto delle ricerche documentarie dell’autrice, in parte esposte alla fine del libro.
Siamo nell’estremo nord della Groenlandia nel 1897. L’esploratore americano Robert Peary fallisce l’ennesimo tentativo di piantare la bandiera del suo paese al Polo Nord, nonostante la collaborazione degli Eschimesi.
Non potendo rientrare a mani vuote dalla missione, decide dunque di portare in patria dei souvenirs “viventi”, veri “selvaggi polari” in carne e ossa. Il più piccolo tra di loro, Minik, è solo un bambino.
La narrazione si sviluppa sull’inserimento del gruppo di esquimesi nella società americana dell’epoca, con tutte le sfaccettature date dai luoghi e dai valori del tempo.
“Minik l’americano o Minik l’eschimese? Sono stanco di tutto questo, mi piacerebbe trovare un posto dove nessuno mi conosce e dal quale non aspettarmi niente”.
La grafica delle illustrazioni è un perfetto equilibrio fra tecnica e istinto, con tratti sottili, capaci di definire in modo netto eventi e stati d’animo. Il disegno risulta gradevole sia ai lettori più giovani sia a chi – magari più maturo – apprezza lavori ricercati.
Minik, il protagonista, cresce nel corso del racconto, e le sue immagini nelle varie fasi dell’infanzia fino all’età adulta risultano sempre coerenti ed espressive.
Il racconto si sviluppa in modo realista e delicato insieme, e riesce a commuovere. Le ingiustizie umane e le follie della scienza vengono rappresentate in modo molto chiaro, e avere consapevolezza che la storia è vera lascia spazio a molte riflessioni.
Personaggi (reali) senza alcuna empatia, concentrati solo sul proprio momentaneo interesse, affiancano figure di grande umanità, mentre la trama si snoda snella e sempre fresca nel corso degli eventi storici.
Questo tipo di opere stimola a vedere la vita nel suo realismo e contemporaneamente nel suo potenziale: quanto contano i nostri bisogni più profondi? Quanto siamo davvero liberi di scegliere rispetto al contesto sociale che inevitabilmente ci condiziona?
Il tema predominante è quello delle radici, e di conseguenza dell’identità. Il territorio e la cultura da cui proveniamo decidono la nostra identità tanto quanto le nostre scelte più arbitrarie. E’ possibile accogliere in se’ il modo di essere e di vivere di paesi diversi, integrare persone e valori diversi?
E’ semplice ai nostri tempi concepire una vita mista fra differenti luoghi e culture, ma ricordiamoci che la storia di Minik risale alla fine del 1800, e ci mostra da dove arriva veramente chi ci ha preceduto.
Il testo è dunque profondamente attuale.
Ci si chiede come prodotti artistici di questo tipo non possano essere proposti nelle scuole, dove a differenza dei testi “tradizionali” o in supporto a questi, otterrebbero certamente l’attenzione che meritano da parte degli studenti.
“Groenlandia Manhattan” non è facilissimo da reperire a tutt’oggi, ma il recupero di copie usate da qualche biblioteca cittadina (benedette biblioteche e bibliotecari) vale sicuramente la ricerca.
Titolo: Groenlandia Manhattan
Autore: Chloè Cruchaudet (testo ed illustrazioni) https://www.facebook.com/chloe.cruchaudet – https://www.instagram.com/chloe_cruchaudet Editore: Coconino Press – Collana Coconino Cult – sito internet: https://www.coconinopress.it/ https://www.facebook.com/coconino.press.ita – https://www.instagram.com/coconinopress/
Anno di pubblicazione: 2010
Categoria: Graphic novel
Età consigliata: Dai 12 anni